Ultima news di agosto: la dedichiamo al grande Paul Renner, (Wernigerode, 9 agosto 1878 – Hödingen, 25 aprile 1956), tipografo e designer conosciuto soprattutto per aver progettato un carattere tipografico di grande successo, diventato un capolavoro senza tempo, il Futura.
Renner è stato un graphic e type designer di straordinaria importanza per grafici e tipografi del XX secolo: il suo Futura, che dopo travagliate elaborazioni vide la luce nel 1927, è diventato il carattere che ha interpretato il cambiamento culturale ed estetico del Novecento, influenzando in maniera radicale la disciplina del disegno dei caratteri e penetrando successivamente nelle officine tipografiche di tutto il mondo.
Il Futura rappresentò da un lato la soluzione tecnica e formale di quell’ansia di modernizzazione che fin dal Bauhaus animava la cultura tipografica europea, dall’altro la perfetta risposta alle nuove necessità espressive della stampa e della comunicazione.
Ancora oggi il Futura è uno di quei caratteri con cui “non si sbaglia mai”: a quasi novant’anni dalla sua apparizione è il “san serif” ( font senza grazie) che suggerisce – con le sue articolate e diverse “forze” tipografiche– le atmosfere moderne nell’impaginazione, l’impiego nei logotipi, nei poster pubblicitari e nelle identità visuali coordinate.
Paul Renner fu anche un docente e un intellettuale impegnato, che si oppose con tenacia al Nazismo. Nel 1933, anno in cui fu responsabile della grafica del Padiglione tedesco alla Triennale di Milano e insignito del Gran Premio della Triennale, fu destituito dagli incarichi di docenza e classificato come “intellettuale sovversivo” dopo la pubblicazione di un suo saggio sulla “cultura bolscevica”, in aperta e determinata opposizione alla violenta e oscurante cultura nazista. Fu emarginato, esiliato e infine arrestato.
Pittore, lettore colto e infaticabile, grande studioso di filosofia, continuò a lavorare anche nel Dopoguerra al disegno dei caratteri e a saggi sul design tipografico, lasciando una generosa e fondamentale eredità di studi approfonditi sui processi di modernizzazione della scrittura e dell’editoria. Oltre al Futura disegnò il Plak (1928), il Ballade (1937), il Renner Antiqua (1939) e ulteriori versioni e forze del suo indimenticabile Futura.
Grazie Renner: il futuro in tipografia, con te, è arrivato prima del previsto.